Mirroring

Mirroring | Tempio Pausania  14 agosto > 8 settembre 2021

Mirroring, realizzata per il Museo di arte ambientale “Organica” di Tempio Pausania, è un’opera sulla natura, nella natura e con la natura ma, al contempo, sui paradossi della visione, sui limiti sensoriali e sulla depistante concettualità del processo creativo che, al massimo della corrispondenza oggettuale e visiva degli elementi utilizzati, fa corrispondere il massimo della virtualità e dell’apparenza: un processo labirintico e spiazzante di infiniti rispecchiamenti. Spiare la natura dal buco della chiave dunque, natura vera e pixelata, immediata e mediata al contempo, riarsa in un assolato pomeriggio estivo, vibrante nella sonorità ossessiva, penetrante e inesausta del frinire delle cicale. Eppure una natura inesperibile e inconoscibile, perché sostanzialmente impraticabile come può esserlo solo un prodotto audiovisuale che, attraverso un voyeurismo indotto e castrante, produce un processo di rispecchiamento e di ribaltamento nel quale il reale si fa virtuale, il virtuale reale e la natura da concreta diventa illusoria, come un’irraggiungibile Fata Morgana di sterpaglie bruciate al sole.


Ma nell’eterno gioco tra arte e artificio, Fresu aggiunge un tassello ancor più spiazzante, utilizzando tautologicamente la realtà naturale, tanto da creare, paradossalmente, la più «artificiosa imitazion di natura» (B. Castiglione, 1528) con una plateale aderenza al vero naturale. 70 mq di paesaggio – un paesaggio noto e caro all’artista che volutamente riconduce l’intervento installativo a una condizione di affezione e di memoria – letteralmente traslato, a mo’ di Santa Casa, e ricomposto in 70 mq di spazio museale: pietrame, terriccio, sterpaglie e cardi si materializzano nella loro immanenza fisica e oggettuale che, anche qui, il canto delle cicale rende, se possibile, più vero e straniante allo stesso tempo. Il paradosso visivo è totale, una porzione di realtà viene “rubata” al suo contesto naturale, ricomposta e musealizzata in una sorta di ready-made ipertrofico. Ancora una volta un “qui e ora” decontestualizzato e sterilizzato nello spazio asettico di un museo, natura e artificio costretti a convivere in un processo ossimorico che annulla, ancora una volta e in linea con tutta la poetica dell’artista, il senso dello spazio e del tempo, del dentro e del fuori, della verità e della finzione.


Tuttavia limitare la lettura di Mirroring alla sola dimensione estetica e concettuale del rispecchiamento, della moltiplicazione e della de e ri-composizione del reale, sarebbe limitante rispetto alla complessa stratificazione contenutistica dell’opera e rischia di far passare in secondo piano quella pregnanza contenutistica e simbolica anzidetta che consente, appunto, la comprensione e l’analisi dello “spirito del tempo”. E se c’è un tema che, oramai, è diventato il topos del dibattito contemporaneo è sicuramente quello ambientale, tanto che, presentando l’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha detto che «l’odierno IPCC Working Group 1 Report è un codice rosso per l’umanità. I campanelli d’allarme sono assordanti e le prove sono inconfutabili».


In tale prospettiva l’opera di Fresu può caricarsi di quella funzione intuitiva e profetica nella quale il collasso ambientale, già drammaticamente in essere, potrebbe portare, in un futuro non lontano e distopico, a vivere la fruizione esperenziale e collettiva della natura, giocoforza, in modo sempre più virtuale e mediato da sistemi informatici, una natura musealizzata in tristissimo e cupo Museo della memoria naturale, una natura che nega se stessa in una sorta di inferno senza speranza di redenzione, un’“obversione” (Marco Senaldi, 2014): un ribaltamento nel quale la stessa natura e, insieme, la cultura e l’arte, potranno essere vissute esclusivamente attraverso un medium audiovisuale sempre sofisticato, catatonico e coercitivo.

 

Ivo Serafino Fenu



MOSTRA


Organica - rassegna di arte contemporanea nel Parco del Limbara


sede:
Tempio Pausania

Museo di arte Ambientale | CEDAP (Monte Limbara)


14 agosto - 8 settembre 2021



orari mostra:

dal martedì a giovedi ore 13.00 - 18.00 | dal venerdì alla domenica 12.00 - 18.00

(altri orari e giorni su prenotazione)

 


 


con il sostegno di:

Fondazione di Sardegna


in collaborazione con:

Comune di Tempio Pausania

Fo.Re.S.T.A.S., l’Agenzia Forestale Regionale per lo Sviluppo del Territorio e dell'Ambiente della Sardegna


con il patrocinio di:

Touring Club Italiano


organizzazione:

Associazione tramedarte




 


INFO

Associazione culturale tramedarte

via Cavour, 57

07100 Sassari

tel. 339.5906900

info@tramedarte.org

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